MI è sembrato di vedere un cavallo

Gustave Caillebotte, Veduta attraverso la ringhiera di un balcone, 1880, olio su tela

 Forse una eccezione tra i pittori impressionisti, Gustave Caillebotte nacque in una famiglia e in un contesto altoborghese, per cui non ebbe mai a patire la mancanza di denaro e risorse che affliggeva molti dei suoi colleghi pittori della sua epoca.



Gustave Caillebotte, autoritratto, 1892, olio su tela


Forse grazie alla sua disponibilità di risorse, divenne il paladino della pittura impressionista, aiutò i suoi amici in difficoltà e organizzò e finanziò quasi tutte le mostre del gruppo. Mecenate e collezionista, nel 1877 organizzò la terza mostra, che venne definita come "la mostra di Caillebotte".


Anche se negli anni il suo interesse per la pittura diminuì fin quasi a scomparire, per motivi biografici, finché dipinse, trovò sempre un suo approccio personale e originale - così dicono i commenti di storia dell'arte.


Secondo te, questo quadro ne è una dimostrazione.

Intanto, tutta la inquadratura è molto studiata, fin dalla scelta del punto di vista: la ringhiera.

Pare che sia una ringhiera in ferro battuto, di un balcone ai piani alti di un caseggiato ricco. Potrebbe quasi essere che sia la ringhiera stessa a guardare il paesaggio urbano sotto di lei, l'incrociarsi delle strade, le facciate delle altre case, i passanti, ma soprattutto la carrozza col cavallo, ferma sotto la casa.

Una ringhiera, un balcone - soprattutto adesso - è a metà strada tra libertà e prigionia - la prigionia in casa del lockdown e del coprifuoco: ci rimane solo la possibilità di viaggiare e volare con gli occhi e i pensieri di ogni tipo.

Ma in questo caso è anche il punto di vista privilegiato per vedere, senza essere visti, la vita che scorre, in questo caso la vita di un cavallo e del suo destino di asservimento agli scopi degli umani. Un animale che correrebbe libero in larghe praterie, deve rimanere fermo, imbrigliato, aspettando che gli venga ordinato di ripartire, ricominciando a trainare la pesante carrozza. La sua vita non è più sua, il cavallo è diventato solo un motore, una 'trazione animale'.


PS

con questo post domenicale, ritorna una delle poche ricorrenze che c'erano anche su laconfidenzalenta: le curiosità sui quadri che in vari modi ritraggono gli animali non umani e del tipo di rapporto che fanno intravvedere. Domenicale: perché è un argomento comunque leggero e curioso, ma che - se tutto va bene - riesce anche a raccontare qualcosa sugli animali e su come continuiamo per lo più a trattarli.

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