Marco Verdone: qualcuno e non qualcosa



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"Quando pagai in mare può capitare di colpire involontariamente una medusa.
E’ possibile avvertire una strana sensazione di aver urtato “qualcuno” e non “qualcosa”.
In un attimo percepisci che si tratta di un corpo simile al tuo, fatto di una consistenza “vivente”.
Se ti fermi ad osservare la creatura che scivola via può emergere un pensiero svestito di antropocentrismo che suona più o meno così:
l’essere umano è quell’animale che è uscito fuori dal contesto degli altri animali e, separandosene, ha iniziato a descriversi, a descriverli, a scovare e sottolineare differenze, operare classificazioni e ad agire su di essi globalmente, manipolandoli, asservendoli, sterminandoli, illudendosi di arricchirsi economicamente, politicamente, culturalmente, spiritualmente. Alla fine si ritrova solo, spaventato, isolato, sofferente in un mondo che ha distrutto grazie alla sua arrogante intelligenza e supposta superiorità rispetto alle altre forme viventi.
Ecco gli strani pensieri che può suscitare una ‘semplice’ medusa incrociata pagaiando in mezzo al mare…"






Queste son parole di Marco Verdone, scritte sui suoi social. Se leggete il blog, forse già lo conoscete, poiché sul blog storico hai scritto un post su di lui, sui suoi libri, sull'isola di Gorgona. Lo trovate qui.

Che siano parole che fotografano il malanno dello specismo, ti pare evidente: c'è tutto, la voracità, l'oppressione aggressiva, persino la paura e l'illusione.

Le parole sono per te così affascinanti da costituire quasi tutto il tuo mondo di esperienze, ti piace manipolarle, scrutarle, in modo speciale quando puoi parlare delle efficaci parole altrui.

A questo proposito, Marco Verdone ha da poco pubblicato due libri che usano le parole per parlare in nuovi modi di animali - e lo fanno ai bambini. E secondo te, i libri cosiddetti per bambini, sono i più belli ma anche i più difficili da scrivere.

Lo hai cercato al telefono e avete chiacchierato di questi libri, mentre lui stava facendo una bella passeggiata tra gli alberi e tu invece ti godevi il tepore dello schermo del Mac.

"Tu sai che i primi libri che ho scritto parlavano della mia esperienza a Gorgona. Da cinque anni, c'è un progetto, 'Il Mondo e gli Altri Animali', dove esploro le interazioni tra umani e altri animali e i modi in cui questi scambi ci fanno conoscere il mondo aiutandoci a capire come ogni vivente, ogni rapporto, sia del tutto intrecciato con gli altri. Intendo imitare i giovani, cerco un approccio olistico, si tratta di co-responsabilità, da usare quando si ha a che fare con gli altri animali. Insomma, gli animali sono, per noi, dei mediatori di conoscenza. Si può affermare che tutto è 'questione animale'.

Queste sono le principali tematiche di cui parlo coi ragazzi, quando l'incontro. A un certo punto, son stati gli insegnanti stessi a chiedermi se c'era qualcosa da leggere. Così, ho deciso di scriverlo io.

Sono due storie, due libri didattici.


Il primo libro si intitola 'Il Decimo Vitello', il suo nucleo nasce proprio dal dialogo con gli insegnanti, ma anche con la mia passata esperienza di Gorgona. La storia, in qualche modo, è la mia: ci sono i temi degli animali, ci sono più chiavi di lettura.
In parte, è una storia vera: un vitello che si salva grazie a un ragazzo e che va a poi a trascorrere la propria vita con la sua famiglia. C'è un dialogo costante, che serve per conoscere tutte le diverse esigenze delle persone - umani o animali - coinvolte nella storia".

Il secondo libro si intitola 'Il gatto senza frontiere'.
"Una storia veramente accaduta, a lieto fine: una ragazzina tra i migranti dal Sudan, che nel lungo viaggio ha portato con sé un piccolo gatto. Che poi si è rivelato... Una gatta! A Lampedusa, questa presenza non umana ha portato a problemi di ordine sanitario, che bisognava risolvere - ormai il legame tra lei e la bambina era incancellabile.

Ho lasciato il titolo al maschile anche se la protagonista è una gatta, perché pensavo al gatto come specie e non come individuo e poi perché pensavo che questa sarebbe stata una sorpresa per il lettori, che a posteriori avrebbero maggiormente considerato l'essere femmina della gattina. In realtà, volevo anche spiazzare chi legge, portarlo a una riflessione su genere e su sesso dei viventi".

Sei curioso di leggere questi libri, che tra l'altro - come dice Marco, hanno contenuti interattivi (i lettori sono invitati a stilare un glossario, svolgere attività creative sia nella scrittura che nel disegno) che sollecitano l'attività manuale di chi legge. Così, sparisce pure la soggezione verso i libri, che porta molti a non voler leggere più nella vita, una volta scampato il pericolo scolastico.

Ricordiamo, infine, che i libri sono stati scritti rispettando i criteri dell'Alta Leggibilità, per facilitare le persone che hanno problemi di lettura".

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