Lasciate stare le foglie

 



Le foglie morte cadono a mucchi 
e come loro i ricordi, i rimpianti 


Jacques Prevert poetava così, nella sua poesia d'amore 'Le foglie morte'. I nostri ricordi, posati a terra in autunno e lasciati macerare, ci lasciano spazio per i germogli della primavera - o così dovrebbe essere.

Così è -invece e sicuramente - quando si tratta delle foglie autentiche...



Possono cader ovunque le foglie morte, dopo i bagliori effimeri del foliage

Non importa se prato, palude o riva: saranno comunque e sempre vita nel bosco, in una infinità di modi: scrive Adriano Fragano, "sono cibo (per molti Insetti e microorganismi), rifugio (per molti Animali che grazie a loro trovano riparo dai predatori o un posto dove passare l'inverno), protezione (per le radici delle piante e per il terreno e i suoi abitanti), concime (pure per le stesse piante che le hanno perse)" cioè nutrimento - mentre rimangono nel suolo per tutto l'inverno - e molto altro!

In questi giorni ha nevicato e piovuto, le foglie, dove c'erano, si sono amalgamate con il terriccio. Adesso, formano un letto, uno strato di non pochi centimetri: sussurrano quando ci cammini sopra, e profumano, come certe foglie di acero che sanno di tè.



Solo gli umani hanno inventato il concetto di 'rifiuti', che in natura non esistono. Vale appena la pena ricordarselo - e vediamo a cosa ci sta portando.



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