LIBRI: Il contagio della violenza



 

 Nella lettura d'un fiato di questo libello di Annamaria Manzoni, ti son tornati in mente a un certo momento due fumetti seriali d'autore: Gea e Lilith, di Luca Enoch.

Anche in quelle pagine disegnate - su cui tornerai - infatti, si parla della pressoché totale pervasività della guerra nella intera storia umana,che - a quanto pare - ha vissuto solamente 29 anni senza alcuna guerra da qualche parte scatenata sul pianeta contro altri umani - 29 anni in tutto l'arco dell'esistenza della specie e nemmeno consecutivi!

La guerra: la apoteosi della violenza, la concentrazione della crudeltà. Su cui Annamaria Manzoni, psicologa e psicoterapeuta, indaga, in questo suo recentissimo lavoro, che come sempre ti procuri con piacere, curiosità e interesse.

Fonte: Huffington Post

 

Il punto di vista di Annamaria Manzoni è da sempre molto 'forte' e convinto, sia concreto che filosofico, che tocca con determinazione ciò che gli umani decidono di fare nelle loro vite.

Non siamo la scimmia assassina, ma nemmeno quell empatica. Tuttavia, non c'è nulla - scrive Manzoni - nela nostra fisiologia,che ci costringe a essere crudeli. E del resto, i nostri cuccioli rimangono per molti anni inetti e dipendenti dalla protezione e dalle cure dei genitori.


Sfioriamo il determinismo biologico - in alcuni punti del libro  - mentre si parla della importanza della educazione verso modelli pacifici, collaborativi, co-responsabili - al posto di quelli befasti della c.d. 'pedagogia nera', basata su dolore, paura, foriera di modelli guerreschi, aggressivi, egoisti, insensibili.


Insomma, c'è da capire che cosa sia il Male, che nella storia umana è sempre presente sottotraccia - nella religione, nella filosofia, nella legislazione e infine nella psicologia.

In sintesi, questo male non solo scatena la violenza individuale, ma è alla base della violenza sistemica, cioè quella sociale, normata e normalizzata, che in una società è sempre presente - anche e soprattutto quando non viene pecepita come maligna violenza, nemmeno da chi la compie.

Eppure, forse c'è un inconscio sociale, a motivo del quale la violenza sistemica viene comunque tenuta nascosta, racchiusa in determinati contesti spaziotemporali - la guerra, il mattatoio, il carcere, il laboratorio - che possono persino intersecarsi.

Emerge qui una delle questioni più spinose di tutto il libro, che ha a che fare con la nozione di Stress Post-Traumatico. Che cosa è? Chi ne diviene vittima? Che cosa bisogna fare con le sue vittime - che all'inizio sono esecutori di violenza assai crudele - ?

Insomma, non fatevi ingannare dalle poche pagine: il libro è molto denso, allo stesso tempo una panoramica su questi temi sempre delicti e una chiave di lettura - con le sue contraddizioni e punti critici - per iniziare a esplorare la violenza e il male che gli umani compiono.

4 commenti:

  1. Dopo la lettura della tua recensione ho ordinato il libro alla mia libreria. Grazie della segnalazione.

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    1. Ciao Orlando, molto bene! Ti auguro buona lettura, poi torna a commentare qui :)

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  2. Risposte
    1. Ciao Tiziana, è un libro breve e interessante, si legge in un attimo :) ti aspetto a ricommentare dopo la lettura

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