Una volta lo addestravamo così...il cane da spezzare





Alexa Capra sull'uso della coercizione (storia e scienza) (è un testo che si commenta da sé e che aspettava nelle bozze da molte settimane, adesso è venuto il momento di pubblicarlo, nello spirito nuovo della tua personalissima e trasformata idea di blog). Eccovelo. Comunque, specifichi meglio: il testo NON è di Alexa Capra e tanto meno esprime le sue idee, ma è stato riportato come esempio di tutte le cose tremende che sarebbe bello non venissero più né concepite né eseguite.

"Copio un testo del 1954, parliamo quindi di 67 anni fa. A me leggerlo ha fatto venire un senso di nausea, perché davvero non è possibile che esista ancora chi spaccia tutto questo per addestramento, educazione, vita con il cane.





"La tendenza a limitare la costrizione ha per conseguenza ... una ribellione del cane contro l’addestratore. Nelle mute di cuccioli hanno luogo delle battaglie furiose per il predominio. Anche nelle relazioni con l’uomo agisce sul cane questo impulso innato spingendolo a cercare la superiorità sull’uomo. Se non si combatte questa tendenza in modo adatto al cane, può capitare che esso aggredisca e ferisca anche gravemente l’addestratore e persino gente estranea. Come nella mute dei cani, non si potrà stabilire la gerarchia senza lotta fisica, dalla quale l’uomo deve emergere in modo indubbio quale insuperabile vincitore. E ciò è possibile soltanto attraverso l’esperienza da parte del cane dell’assoluta superiorità fisica dell’uomo, altrimenti il cane diventerà il dominatore e l’uomo il seguace. Ripetiamo: per il cane che si ribella contro l’addestratore ci vuole un’immediata ed energica misura coercitiva. Si badi però che il cane sia al guinzaglio, per evitare che la sua difesa diventi efficace, perché ogni esperienza di non essere subito sopraffatto, rinforzerebbe il suo impulso di dominazione nei confronti dell’addestratore a spese dell’impulso di subordinazione.
Dal punto di vista dell’insegnamento potremmo dire: più forti saranno le frustate, più se ne avvantaggerà l’istinto di subordinazione. Il frustino dovrà funzionare finché l’animale non si sottometta, finché la sua volontà di difesa e la rabbia che ne deriva, non siano mutate in paura."

Il cane non fa quello che volete? Usate la coercizione per costringerlo. Il cane cerca di difendersi? Usate abbastanza violenza per insegnargli ad avere paura di voi.
(La competizione tra fratelli - sibling rivalry - non ha assolutamente niente a che vedere con la relazione tra un cane e una persona adulta, o anche solo tra un cucciolo e un cane adulto)




Coercizione, violenza, paura, supremazia. Le parole che si usano con un nemico da sconfiggere.
Non con uno degli animali dalla intelligenza collaborativa e sociale più spiccata e sviluppata. Del resto, sempre più ci si sta accorgendo che la cosiddetta "legge del più forte" è un nostro errore di prospettiva che distorce totalmente il concetto stesso di 'evoluzione' (il quale, per altro sarebbe pure da ripensare, come giù è stato fatto in vari modi).
Al contrario, nel mondo dei viventi, la legge è la commistione, la mescolanza, la condivisione, fino ad arrivare alla collaborazione e alla reciprocità.

IL testo parla di atteggiamento nei confronti del cane. Pensate che sia superato e screditato? Purtroppo non è così...

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