Silvia Gelmini, quanto leggono i bambini



 Come si sceglie una foto per introdurre un post che parla di libro e di bambini? Devi dire subito che non è semplice, perché c'è il politically correct, perché ogni foto è solo l'istante di un racconto di una singola storia, oppure perché tante foto propongono una immagine fin troppo didascalica.

Per fortuna che ti arriva questa a sorprenderti: e ti ricordi la storia di cui faceva parte, che tempo fa era stata diffusa, dei bambini che a Natale andavano in canile a leggere le favole ai cani; e vedi questi cani che ascoltano con grande concentrazione e poi subito pensi che quelli che stiamo vedendo sono Shelter USA, dove la vita per i cani è artificiosissima e dove il tempo di permanenza è contato e inesorabilmente breve. E sapere queste cose, insomma, un poco piega il senso della immagine.

Una immagine, insomma, che per introdurci a una storia, ce ne lascia intravvedere intrecciate tante altre, che però non possiamo fermarci ad ascoltare.

Chi siamo ad ascoltare, invece, è Silvia Gelmini, studiosa, che si occupa di libri e di bambini nelle biblioteche francesi.

Buona lettura.




A Silvia Gelmini, incontrata con grande piacere a Ca Vegan lo scorso anno, hai fatto alcune domande.


D -  Come si è formato il tuo interesse per i libri per bambini? E perché?


Il mio interesse per la letteratura per l'infanzia è arrivato piuttosto tardi, ed è stato conseguente al mio interesse per il funzionamento e i servizi di mediazione proposti dalle biblioteche in Francia. Inizialmente ciò che mi ha attirata è l'immensa varietà di proposte che ruotano attorno al libro, e non il libro in sé: mediazioni, animazioni, giochi e attività manuali sono solo alcune delle proposte che ho la fortuna di veicolare nel mio lavoro quotidiano alla biblioteca di Montreuil (città di più di centomila abitanti che si trova nella vicina periferia ad est di Parigi). Circa due anni dopo il mio trasferimento a Parigi (di anni ne avevo trentacinque), ho cominciato a pensare seriamente  al mestiere di bibliotecaria nella "sezione giovani". Questo perché il lavoro in biblioteca avrebbe potuto coniugare le mie passioni (la letteratura in senso largo, il cinema, le varie forme d'arte), la mia formazione (lingue moderne e storia e critica del cinema), e un mio punto di forza, cioè l'aspetto relazionale ed una facilità di comunicazione con le più svariate tipologie di pubblico. L'attenzione per la forma e il contenuto degli album destinati ad un pubblico infantile è arrivata quando ho iniziato a lavorare nella sezione giovani della biblioteca, quando ho accolto le classi per dei percorsi su temi come il viaggio, la musica, l'uguaglianza, la paura, etc. In seguito, le esperienze si sono moltiplicate, e in particolare i momenti di lettura individualizzata con i bebè, o con bambine e bambini un po'più grandi, mi hanno felicemente obbligata ad acquisire una conoscenza (ancora parziale) dei grandi classici e delle novità dell'editoria destinata ai più giovani.


D - Per  bambin ci sono prima di tutto i libri a loro destinati. Ci sono vari tipi di libri per bambin?


Ci sono molti tipi di libri destinati al pubblico infantile.

Di grande importanza sono gli "album", opere letterarie in cui - per la quantità di spazio occupato nella pagina - l'immagine è predominante rispetto al testo. Negli album il testo, qualora presente, dialoga strettamente con le immagini, ma questo dialogo può effettuarsi nei modi più svariati. Divertenti e arguti, talvolta stranianti, sono quegli album in cui l'immagine contraddice la parte scritta. Pensiamo per esempio all'inizio di una storia in cui è descritto un coccodrillo gioioso e sicuro di sé, mentre l'immagine nella pagina a fianco ci mostra un coccodrillo impaurito e triste. Questa contraddizione può avere lo scopo di generare ironia, oppure spaesamento, o altre emozioni. Frequenti sono gli esempi di album i cui disegni aggiungono informazioni rispetto al racconto, dettagli talvolta indispensabili per comprendere il senso della narrazione.

Data l'importanza delle illustrazioni negli album, è lecito chiedersi in che modo questo genere possa essere fruibile da parte di persone non vedenti o ipovedenti. Ovviamente non  è il caso per tutti i titoli pubblicati, ma è presente nell'editoria per l'infanzia una proposta di album il cui testo è tradotto in braille, e le cui immagini sono presentate in una forma tattile, grazie all'uso di diversi materiali e tessuti, scelti in modo accurato e creativo. In Francia, la casa editrice associativa "Les doigts qui revent" (letteralmente, "le dita che sognano") favorisce l'accesso alla cultura alle persone non vedenti o ipovedenti con una proposta di album tattili e multisensoriali di grande qualità. Potrei citare svariati esempi, ma vi lascio navigare nel bellissimo sito.

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Oltre agli album, per un pubblico infantile troviamo i fumetti di cui fanno parte i manga e che possono essere serie ("Sailor Moon") o "one shot" (un volume che consiste in un storia che si conclude).

Ci sono inoltre i romanzi, di lunghezza e complessità diverse a seconda delle età consigliate, i libri documentari, i libri con CD (storie raccontate, filastrocche, canzoni, introduzioni a generi musicali, etc.), le raccolte di favole e fiabe, i testi poetici, le pièces di teatro, e i libri animati. Questi ultimi meriterebbero, per la varietà delle tecniche e delle proposte, una lunga digressione. Mi basti in questa sede citare un intelligente ed estremamente efficace libro di questo tipo, "Libérez-nous" (Liberateci) della casa editrice L'école des loisirs, in cui l'autore Patrick George usa la trasparenza di una pagina su due per mostrare - a seconda del modo di voltare la pagina scelto da chi legge - il prima e il dopo di una situazione di sfruttamento degli animali.


D - Per i contenuti, gli Animali sono sempre presenti? E in che modi? E ci sono anche le macchine. Mi pare di aver notato che tu hai presentato storie in cui viene data molta importanza alla possibilità per il bambino di agire direttamente , di avere facoltà di scegliere e il potere per farlo, determinando in questo modo il corso degli eventi.

Il libro per liberare gli animali


Credo che tu ti riferisca proprio a libri come "Libérez-nous", in cui il movimento delle pagine, di cui la lettrice o il lettore è protagonista, determina lo svolgersi degli eventi, che nel caso di questo album coincide con la liberazione di un animale diverso ad ogni pagina. Anche gli album-gioco, come "Homère le homard doit-il rester diner?" ("Omero l'aragosta deve restare per cena?"), permettono in modo interattivo a chi legge di influenzare il corso della storia. 


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Per rispondere alla prima parte della domanda, gli animali non sono sempre presenti nella letteratura per l'infanzia. Sono comunque certamente spesso presenti nelle storie per bambine e bambini, e possiamo dividere in due grandi categorie le storie per animali:

 - storie in cui gli animali, protagonisti o personaggi secondari, sono antropomofizzati, parlano e si comportano completamente o in parte come esseri umani;

- storie in cui gli animali si comportano da animali, coerentemente alla loro natura. In queste narrazioni, meno frequenti, gli animali, raramente protagonisti della storia, non parlano linguaggi umani.


D - è vero che ci sono già testi per bambini che si possono definire antispecisti e che parlano di liberazione animale? Se sì, quali sono, ci sono dei titoli?

 

Gli album con un intento antispecista sono ancora rari, e talvolta incorrono nel rischio di soffermarsi più sul messaggio che vogliono veicolare che sul piacere di chi legge. Un buon album deve essere prima di tutto ben scritto e ben disegnato. Nel mio lavoro, ho incontrato pochi album antispecisti, ma svariati album che contengono tratti, sfumature, frasi o illustrazioni tinte di antispecismo. è il caso del "Voyage d'Oregon" (il "Viaggio di Oregon") di Rascal, in cui un clown decide di accompagnare nella foresta un vecchio orso, che nel circo ha passato molti anni. L'essenza del dialogo (prevalentemente non verbale) tra l'uomo e l'animale, la solidarietà che si instaura tra i due, il racconto del lungo viaggio destinato a separarli, ma a restituire la libertà all'orso, nonché la qualità delle illustrazioni, tutto contribuisce in quest'opera a suggerire l'importanza del percorso dell'orso, che non sarebbe stato possibile senza la presa di coscienza dell'uomo. Questo è solo uno dei vari esempi che posso dare di spunti antispecisti nella produzione editoriale per l'infanzia. Per concludere, il fatto che probabilmente Rascal non abbia avuto intenzioni antispeciste rende a mio avviso il racconto e il suo messaggio ancor più luminosi.





D - Bambin preferiscono le storie tutte disegnate, o anche le storie raccontate con le parole?


Non saprei, dipende dal contesto in cui le opere vengono loro proposte. Secondo la mia esperienza, gli album senza testo lasciano un maggior senso di sorpresa in chi legge o in chi lo fruisce. Di fronte ad una classe di scuola elementare, mi è capitato qualche volta di raccontare una "storia snza testo". A parte il titolo e l'autore, che vengono nominati con la voce, le pagine sono voltate una dopo l'altra senza alcun commento, perché "si raccontano da sole". Di solito, quando propongo degli album senza testo, spiego anticipatamente al pubblico come questa lettura avverrà, onde evitare che il silenzio, solitamente non associato all'idea di lettura a voce alta, metta a disagio chi ascolta.


D - Come vivono invece le storie raccontate attraverso i film, con immagini e suoni e parole e musiche mescolate insieme?


Il rapporto delle bambine e dei bambini (ma anche e soprattutto degli adulti) con le immagini in movimento di film, videogiochi, etc. è più immediato e veloce. La manipolazione dell'oggetto-libro, il movimento della pagina, deve essere indotto da una persona, da chi legge o da chi guarda il libro. mentre il susseguirsi dei fotogrammi non necessita dell'intervento diretto della persona che riceve l'opera. Ovviamente il piacere della fruizione, l'immaginario che si forma e che si sviluppa grazie ad un film, sono indiscutibili, ma molto diverso è il ruolo di una bambina o di un bambino confrontati ad un libro: quest'ultimo può essere assaggiato, chiuso e riaperto, toccato, sperimentato nella sua fisicità. Nel caso di una lettura individualizzata con un bébé, il libro è letto e riletto, il tono di chi legge diventa in qualche modo parte dell'opera, il ritmo di lettura acquista la qualità di un montaggio ogni volta diverso, a seconda delle emozioni di chi legge e delle reazioni di chi riceve.


D - Per finire: questi racconti possono aiutare anche gli adulti a ricordarsi di "quando erano bambini" e a riuscire a tornare a pensare come quando avevano pochi anni?


Mon bison



Nelle storie raccontate dagli album, gli adulti possono riconoscere sé stessi (nel passato ma anche nel tempo presente), riconoscere degli atteggiamenti, delle emozioni e delle problematiche che appartengono a bambine e bambini con cui sono in contatto, ma anche trovare il dispiegamento di riflessioni universali. è il caso di un album che amo molto e col quale voglio concludere, "Mon bison"  ("Il mio bisonte") di Gaya Wissiewski. Questo testo, illuminato da delicatissimi disegni in bianco e nero è un racconto di iniziazione alla separazione, una narrazione  - adatta a qualsiasi età, ma ad altezza d'infanzia - che evoca la perdita di un essere caro. Ecco l'incipit del libro: "La prima volta che lo ho visto, era primavera. Era nelle erbe alte, e non vedevo molto dall'alto dei miei quattro anni". Spero che questo testo, così prezioso, sia presto tradotto in italiano.



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