In arrivo il libro sul 'Caso del cane marrone'


 

No, non è una indagine di Sherlock Holmes, che, purtroppo, non è coinvolto questa volta - ma il periodo storico dell'evento raccontato è più o meno il medesimo.




Il cane marrone fu uno sventurato cane coinvolto in esperimenti di vivisezione, nell'epoca di entusiasta fisiologia britannica che caratterizzò il XIX secolo. A lui fu eretta una modesta statua in bronzo in un parco, come ricordo. Ma la statua divenne ben presto motivo di liti furibonde tra vivisettori e accademici contro antivivisettori, tra i quali primeggiarono le donne e le femministe, agguerritissime in quel periodo e molto decise a sviluppare una lotta consapevole.

Il libro, tradotto per la prima volta in Italia, ricostruisce l'intera vicenda.

Silvia Molè cura il libro, insieme a Barbara Balsamo. La copertina è di Andrea Nurcis, all'interno troverete una introduzione di Marco Maurizi e una post-fazione di Sara D'Angelo.


Tu, sei molto contento di essere tra i traduttori, e ti auguri che il tuo lavoro sia soddisfacente per chi leggerà. In realtà, hai tradotto una minima parte dei testi - specialmente perché la traduzione si è svolta per te in un periodo ospedaliero molto critico e gravoso, a inizio di questo anno. Ci tenevi comunque a tradurre, per vari motivi. Ben più sostanziose, le traduzioni di Marco Caprasecca, e delle stesse Molè e Balsamo, rendono le caratteristiche del testo di divulgazione.


Due parole a proposito della copertina - molto Sgt.Pepper-fumettosa, secondo te - che possono dare una idea del tipo di lettura - a tuo parere assai piacevole, oltre che sorprendentemente istruttiva - che il testo propone.

Lo stesso Nurcis, commenta: "Mi piace fare una piccola precisione sulla copertina. La storia del cane marrone è una storia tristissima e crudele in quanto si parla della vivisezione. Ma da quella vicenda si definisce un movimento importante per i diritti degli animali e secondo me anche per il ruolo che le donne hanno avuto nel mondo animalista. Quindi ho pensato di fare una copertina molto colorata che non rappresentasse la cupezza e la violenza presenti nella storia ma semmai l'energia e la vitalità della lotta contro la vivisezione. Tutta la storia si svolge a Battersea, un distretto di Londra famoso non solo per la statua del cane marrone ma anche per la sua stazione dall' architettura molto caratteristica. L'edificio tra le altro è noto per essere stato immortalato nella copertina di un disco dei Pink Floyd del 77, forse non a caso intitolato "Animals", in cui nel cielo che sovrasta la stazione appare svolazzante il grande maiale rosa che per un certo periodo è stato l' icona della band. Insomma non potevo evitare di ispirarmi a una certa grafica psichedelica piena di colore per la copertina del libro."

Vale appena la pena raccontare che quando da ragazzo ascoltavi proprio 'Animals' dei Pink Floyd, sentivi i latrati dei cani, i grugniti dei maiali e le altre voci animali e li immaginavi sempre in situazioni di angustia, e che presto sarebbero stati liberati. Purtroppo, la storia del disco non era esattamente così. Ma non importa.


Importa invece questo libro, che rappresenta un tassello interessante nella storia delle lotte di liberazione animale, da adesso leggibile anche in Italia.


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